Energia elettrica nella coltivazione di marijuana
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La corretta installazione elettrica della nostra coltivazione indoor di marijuana è uno degli aspetti chiave da tenere in considerazione se vogliamo un impianto sicuro ed efficiente, quindi non dobbiamo ignorare la sua importanza. Il banco di semi di marijuana Philosopher Seeds vi raccomanda di leggere attentamente questo post e di consultare un elettricista di fiducia in caso di dubbi. Un impianto di coltivo fatto male o in disaccordo con la potenza massima erogata da contratto, potrebbe significare uno sconvolgimento dei piani. Pertanto, dobbiamo avere ben chiari una serie di aspetti e non confidare in soluzioni "per tirare avanti". Certamente, utilizzare materiali omologati e di qualità è indispensabile anche per poter coltivare tranquilli.
In questo post vi parleremo di alcuni importanti dettagli, relazionati con l'elettricità, di cui tener conto quando decidiamo di pianificare e installare una coltura indoor. Dai concetti teorici fino a come calcolare le spese elettriche di ognuno degli elementi del vostro impianto. Entriamo nei dettagli.
L'installazione elettrica dell'abitazione
Quando decidiamo di coltivare cannabis indoor (o qualsiasi altra pianta), la prima cosa che dobbiamo fare è comprovare l'installazione elettrica della casa, del locale, ecc. dove vogliamo montare la nostro coltivazione. È importante conoscere la potenza massima erogata da contratto dalla compagnia elettrica di cui siamo clienti, così come dobbiamo controllare che l'impianto della casa sia in accordo con questa potenza, cioè che il flusso e tutto il cablaggio e quadro della luce dell'abitazione abbiano le caratteristiche necessarie.
Quindi, dobbiamo osservare con molta attenzione il quadro elettrico della casa. In esso troviamo gli interruttori magnetotermici o salvavita, che hanno il compito di interrompere la corrente elettrica di ogni linea, in caso di superamento dei valori determinati. Proteggendo così l'impianto e gli apparati connessi ad esso, da sovraccarichi e cortocircuiti. In questa maniera, ogni linea della casa ha il suo propio interruttore magnetotermico.
Nello stesso quadro elettrico troviamo anche l'interruttore differenziale (ID) o dispositivo differenziale residuale (DDR).
È un altro dispositivo elettromeccanico di sicurezza per impianti di corrente alternata. La sua funzione principale è quella di proteggerci dai contatti diretti o indiretti, così come evitare possibili incendi. Quindi l'ID ha la funzione di disconnettere il circuito elettrico quando esiste una dispersione o un guasto alla presa a terra, maggiore della sua sensibilità (per esempio se una persona resta folgorata). Se il nostro differenziale "salta" e viene tagliata la luce, è molto importante osservare molto attentamente il nostro impianto alla ricerca di guasti ed evitando di accontentarsi di installarne un altro con una minore sensibilità.
Il seguente passo logico consiste nel verificare qual è la linea elettrica della casa che utilizza il nostro coltivo, che dipende, ovviamente, da dove lo colleghiamo. È importante conoscere la sezione del cavo (spessore del cavo), che ci permette di sapere quanta potenza massima può reggere questa linea, per poter così calcolare la potenza massima che può avere il nostro impianto. Normalmente, le linee delle prese delle case sono di solito di 1,5 mm di sezione, quelle della cucina (forno) di 2,5 mm e quelle della lavatrice, asciugatrice o altri dispositivi speciali, sono di 4 mm.
Una soluzione semplice consiste nello scollegare tutti i magnetotermici del quadro elettrico della casa, per poi ricollegarli uno ad uno, fino a trovare la linea che alimenta l'abitazione che vogliamo utilizzare. Osservando gli ampere che sopporta il magnetotermico in questione, sapremo la potenza massima che possiamo collegare a questa linea in particolare (tenendo sempre conto della sezione del cavo dell'impianto). Dobbiamo sempre fare attenzione a non caricare la linea oltre l'80% circa della sua capacità massima.
Vediamo un esempio:
Linea da 10 ampere (sezione dei cavi 1,5 mm) : 10 x 230 = 2.300W di potenza massima. Dato che usiamo solo l'80% : 1.840W è la potenza massima che può raggiungere il nostro impianto per una linea di questa sezione.
Logicamente, e per non superare il nostro limite, dovremmo anche avere una vaga idea del normale consumo della casa senza il coltivo. Quindi, sapremo se dobbiamo stipulare o no un nuovo contratto con più potenza con la nostra compagnia elettrica, e forse cambiare la linea. Anche se sarebbe un caso relativamente raro.
Impianto elettrico di un auto-coltivazione di cannabis
Immaginiamo di voler iniziare una coltura per produrre in casa le quantità per il nostro consumo personale di marijuana e per quello disponiamo di una abitazione. Abbiamo verificato la linea che alimenta questa abitazione e sappiamo che i cavi dell'impianto hanno una sezione di 1,5 mm. Come abbiamo visto precedentemente, potremo usare un massimo di 1.840W, l'80% della sua capacità totale. Dato che vogliamo installare due lampade da 600W, e che avremo bisogno di circa 300W in più per il sistema di ventilazione, raggiungiamo un totale di 1500W (1500/230 = 6,52A, perfetto per una linea di 10A, dei quali useremo solo 8A).
Come già accennato, nel caso in cui decidiamo di installare più luci o, per esempio, un sistema di aria condizionata, dovremmo mettere un cavo direttamente nel quadro/contatore, dove collegare i nuovi apparecchi elettrici per non sovraccaricare la linea originale. Rispettare questo è molto importante, perché al contrario i magnetotermici salteranno continuamente, interrompendo la corrente elettrica della linea che stiamo sovraccaricando, oltre a surriscaldare i cavi dell'installazione, con il conseguente rischio di incendio (se il magnetotermico non funziona o non è in accordo con la sezione del cavo dell'impianto).
Come calcolare il consumo elettrico della nostra coltivazione
Sapere quanto consuma il nostro coltivo è semplice. Praticamente, dipende dalla potenza di ogni dispositivo, dal prezzo per chilowatt e dalle ore di uso quotidiano. Per quello, dovremo solo utilizzare la seguente formula:
In crescita (18 ore di luce giornaliera), per un totale di 1.500W a 0.1269 €/kW:
1500 x 18 = 27000W al giorno = 27kW al giorno. Moltiplichiamo per 30 per sapere il consumo mensile: 27 x 30 = 810kW. Resta solo moltiplicare per il prezzo dei kW : 810 x 0,1269 = 102,79 €/mese.
In fioritura (12 ore di luce giornaliera), per 1500W :
1500 x 12 = 18000W al giorno = 18kW/giorno. Moltiplichiamo per 30 per sapere il consumo mensile : 18 x 30 = 540kW. Resta solo da moltiplicare per il prezzo dei kW : 540 x 0,1269 = 68,52€/mese.
Se ci interessa, possiamo fare una lista con tutti i componenti elettrici del nostro impianto e calcolare individualmente ogni costo usando la stessa formula che abbiamo visto.
Un'altra opzione che abbiamo è acquistare un misuratore di consumo elettrico. Questo apparecchio (anche chiamato monitor energetico) funziona in wifi e ci permette di sapere esattamente ed in tempo reale il consumo elettrico della sala/abitazione. Ci dà i dati in kW, costi in euro e in chilogrammi di CO2 emessi. Di solito sono costituiti da 3 parti: sensore, trasmettitore e ricevitore. Il suo utilizzo è molto semplice, perché dobbiamo solo collegarlo al quadro della luce per iniziare a monitorare il consumo.
Sistemi di sicurezza elettrica per coltivazioni di marijuana
Come abbiamo visto, i magnetotermici agiscono come sistemi di sicurezza per le diverse linee di corrente elettrica dell'abitazione. Come indica il suo nome, sono costituiti da due parti (una bobina e una striscia bimetallica) che offrono protezione magnetica e termica. Abbiamo parlato anche dell'interruttore differenziale, un altro pezzo di sicurezza indispensabile in qualsiasi impianto elettrico domestico. Anche se non sono gli unici dispositivi che sono utili nel nostro impianto.
Un altro piccolo dispositivo che potrebbe interessarci è il contattore, che unito ad un interruttore orario analogico ci darà la massima affidabilità ed eviterà qualsiasi rischio di errore, coma accade a volte con i timer, da presa elettrica, che troviamo di solito in ferramenta, i quali hanno un pezzo che controlla accensione/spegnimento del dispositivo collegato, che spesso si fonde se colleghiamo più di una lampada da 600W, lasciando le nostre piante con 24 ore di luce diaria.
Ovviamente, tutti i componenti che utilizziamo devono essere in accordo uno con l'altro e di massima qualità. Anche se è semplice da fare per chi è abituato ad essi, l'impianto elettrico di un coltivo indoor è una cosa che ha bisogno di essere fatta correttamente e senza lesinare sui costi. Il contrario può solo portarci problemi.
Norme basilari di sicurezza per i lavori con elettricità
Vi mostriamo una lista delle misure di sicurezza che non dovete dimenticare quando lavorate con l'elettricità:
- Usare indumenti adatti
- NON indossare pezzi di metallo: catene, orologi, anelli, piercing, ecc. perché potrebbero provocare un corto circuito
- Vicino a parti con corrente o macchinari, usare indumenti stretti e scarpe antiscivolo
- Se possibile, lavorare senza corrente
- Nelle linee ad alta tensione, e anche se il circuito è stato scollegato, l'elettricista deve collegarsi a terra con un buon conduttore
- Usare guanti adatti quando si lavora vicino alle linee ad alto voltaggio e proteggere i cavi con materiale isolante
- Aprire completamente gli interruttori (non a metà) e non chiuderli fino a quando non si è sicuri delle corrette condizioni del circuito
- Se non conosciamo il circuito o se è una connessione complicata, familiarizzare prima con l'impianto e assicurarsi che tutto sia montato correttamente
- Usare strumenti adeguati ed omologati
Ci auguriamo che questo post vi aiuti a migliorare il vostro impianto e che comprendiate l'importanza della sicurezza in quanto ad elettricità nell'ambito della coltivazione.
Saluti e buon fumo!