Fare la manicure alla marijuana
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Pulire le cime di marijuana
É arrivato il momento tanto atteso della raccolta. Non ci è mai piaciuto così tanto avere le mani appiccicose. Raccogliere la marijuana è sempre un momento allegro. Con gli amici o da solo, avvolto in quel profumo delizioso, le ore passano.
Per le colture outdoor potrebbe diventare un lavoro lungo e pesante, per questo, parleremo anche degli strumenti esistenti in commercio per svolgere questo compito più comodamente. Vi daremo anche alcune idee per riciclare i resti di potatura e approfittare così di quasi tutta la materia vegetale prodotta.
Vi consigliamo di leggere il post precedente che parla di Quando raccogliere la marijuana.
Alcune varietà di marijuana sono naturalmente più facili da pulire, giacché hanno meno foglie. Come per esempio la SuperJuani o la Amnesika 2.0. Però nelle coltivazioni indoor, il tipo di illuminazione utilizzata per la fioritura, può produrre più o meno foglie. Una lampada MH (per la crescita, a spettro azzurro) o una luce mista tipo “Grolux” favoriscono lo sviluppo delle foglie. Invece, una lampada HPS (con spettro rosso specifico per la fioritura) genererà meno foglie e più calici.
Manicure prima dell'essiccazione
Molti coltivatori preferiscono togliere le foglie dalle cime dopo che le piante sono state appena raccolte o addirittura mentre sono ancora vive. Può risultare più comodo fare la manicure alle piante di marijuana mentre sono fresche, per diverse ragioni. La cosa migliore è sperimentare e farsi la propria opinione. Ognuno ha le proprie preferenze quando si tratta di lavoro.
Si può fare quando la pianta è ancora in piedi e poi potremo tagliarla per metterla a seccare capovolta. Però risulta più pratico separare le cime una ad una per pulirle così singolarmente.
Per farlo con la pianta intera, si fa la manicure con le forbici così com'è e, una volta finito, la mettiamo a seccare a testa in giù. Quando l'essiccazione è completa, taglieremo le cime per conservarle. Questa tecnica richiede alcuni giorni in più di essiccazione rispetto al separare le cime singolarmente, perché non solo devono seccarsi le cime, ma anche i rametti (finché non diventano croccanti al rompersi). Raccomandiamo di non tardare troppo nel riporla in barattoli o scatole per, posteriormente, realizzare la “cura” (cioè il passaggio in cui le cime vengono messe in scatole di cartone per completare l'essiccazione e per fissare meglio sapore e principio attivo).
La seconda e migliore opzione, secondo noi, consiste nel tagliare la pianta, separare le cime e fare la potatura finale. Una volta fatta la manicure, li metteremo su una maglia o un vassoio per farle seccare. Questo metodo è obbligatorio per poter fare la manicure con strumenti specifici per la potatura delle foglie.
Manicure della marijuana dopo l'essiccazione
Philosopher Seeds non raccomanda di procedere in questo modo, perché una volta che la pianta è secca, manipolando le cime, i tricomi (ghiandole di resina) si rompono con più facilità e, quindi, la qualità diminuisce. É inevitabile toccare la resina, per cui se si dovesse optare per questa tecnica, raccomandiamo di manipolare le cime con molta delicatezza e, se possibile, lavorare sopra di un Work Table per recuperare la resina.
Il vantaggio di questa tecnica è che l'essiccazione dura pochi giorni e può essere migliore per il sapore. Ciò dipende ovviamente dalle condizioni generali di essiccamento.
Manicure della marijuana a mano
Esistono differenti modelli di forbici disegnate e create appositamente per potare le piante di cannabis. Di solito sono le più pratiche e le più confortevoli, cosa importante da tenere a mente se si prevedono molte ore di lavoro. Queste forbici sono ergonomiche, alcune imbottite e con molle che facilitano la manipolazione.
Si possono usare le forbici normali di casa, se abbiamo poca quantità, ma investire in un attrezzatura adeguata non sarà uno spreco troppo lussuoso.
Facendo la potatura finale a mano, avremo il privilegio di poter fumare la prima canna del nostro raccolto, di Finger Hash o Charas. La Charas è l'hashish o resina che ci resta appiccicata alle dita. Di solito ci sono alcune impurità vegetali, però è davvero buona!!
Secondo le preferenze di ognuno, si possono usare o meno dei guanti. Anche se per raccogliere il prezioso Finger Hash, sarebbe meglio non utilizzarli. I guanti ci lasciano le mani pulite, ma in base al tipo di guanti che utilizzeremo, è meglio averne alcuni di ricambio. Finiscono sempre per rompersi o semplicemente li bucheremo con le forbici.
Una volta finita la manicure, possiamo pulirci le mani in diversi modi. Philosopher Seeds raccomanda di usare l'olio di oliva: si mettono 5 gocce di olio d'oliva sulle mani secche, strofiniamo, dopo ci mettiamo del sapone e strofiniamo un'altra volta. Infine sciacquiamo abbondantemente con acqua. Potrebbe essere necessario ripetere l'operazione, perché la resina potrebbe persistere sulle mani. Un'altra opzione è quella di pulirsi le mani con qualche tipo di solvente o alcool, è il metodo più veloce, però questi prodotti danneggiano la pelle. Questi liquidi, tuttavia, sono i migliori per pulire forbici e altri strumenti utilizzati per la pulitura delle cime dalle foglie.
Pulire le cime con macchinari
Fare la potatura finale o manicure della marijuana con dei macchinari diventa sempre più comune. Pochi anni fa, questo tipo di attrezzature avevano un costo elevato e, la maggior parte di esse erano troppo grandi per gli auto-coltivatori. Oggi giorno, esistono alcune più piccole e con prezzi accessibili, che si adattano perfettamente alle coltivazioni domestiche.
Questo metodo facilita il lavoro e lo accelera, però comporta alcuni svantaggi:
- Il rumore emesso dal motore risulta fastidioso, e non è proprio raccomandabile se si vuole essere discreti.
- La pulitura di alcune macchine è complicata. La resina resta appiccicata e costa molto lavoro lasciarle pulite.
- In base al modello, alcune sono pericolose. Usano dei coltelli per tagliare le foglie, e chi dice coltello dice pericolo di tagliarsi...
- Bisogna necessariamente potare lo stesso giorno in cui tagliamo la pianta.
- Le macchine tendono generalmente a far perdere qualità, dato che parte della resina resta attaccata ad esse.
I raccolti outdoor tendono ad essere più abbondanti, perciò l'uso di macchinari è una buona scelta, ma per un raccolto indoor di dimensioni più ridotte, l'investimento di denaro potrebbe risultare eccessivo.
Che fare con i resti della manicure?
Molte delle foglie che potiamo hanno della resina ed è visibile. Sarebbe un peccato buttarle senza utilizzarle prima. Per questo, mentre stiamo potando le cime, separeremo le foglie grandi e senza resina che butteremo, ma metteremo da parte quelle piccole, coperte di tricomi, che lasceremo a seccare alcuni giorni.
Con queste ultime, si possono fare varie cose:
- Hashish: Sia setacciato secco o con acqua e ghiaccio, il "polline" o "Bubble Hash" è una delle opzioni più scelte dai coltivatori.
- BHO: Come per l'hashish, con i ritagli di potatura, si possono realizzare concentrati di resina. La quantità di prodotto finale sarà minore che con le cime, però sarà sempre meglio di niente...
- Burro di marijuana: Una maniera semplice e molto efficace per raccogliere il THC, e consumarlo per via orale in differenti ricette. Per i vegetariani, è possibile realizzare l'olio di cocco con la marijuana.
- Pomata: Le virtù della cannabis per la pelle sono sempre più riconosciute e usate per le persone che hanno problemi di acne, herpes, secchezza, irritazioni...
Speriamo vi sia piaciuto questo post, e se continuate ad avere dubbi, vi invitiamo a lasciare un commento, sarà un piacere per noi rispondere.
¡Saludos y buena manicura!